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Buongiorno, readers! Non potete immaginare la mia felicità quando la casa editrice Flashbook ha annunciato la pubblicazione del sequel di Our dining table, forse il mio manga volume unico preferito (ve ne ho parlato anche qui, infatti è al primo posto!)

Il sequel – la felicità aumenta – non è un volume unico, ma una serie in corso di pubblicazione: un modo molto apprezzato per concedere ai personaggi il respiro che meritano.

Per poterlo apprezzare al meglio, dunque, è necessario fare un passo indietro, a un paio d’anni fa, quando è uscito in Italia il primo volume, sempre edito Flashbook. Non vedo l’ora di accompagnarvi in quest’avventura!

Our dining table di Mita Ori: 1 manga BL da leggere

Yutaka, giovane impiegato che fatica a legare con i suoi colleghi, trascorre la pausa pranzo mangiando in solitudine nei giardini pubblici. In una di queste occasioni incontra un bambino affamato di nome Tane che riesce a farsi offrire uno dei suoi onigiri.

Il giorno dopo Yutaka rivedrà il piccolo con suo fratello maggiore, Minoru, da quel momento si troverà in una situazione alquanto bizzarra a frequentare la loro casa. I due fratelli infatti chiedono a Yutaka di insegnare loro a preparare gli onigiri.

L’uomo ha sempre avuto difficoltà nel mangiare in compagnia di altre persone a causa di un trauma subito nell’infanzia ma, preparando e condividendo i pasti con tutti i componenti di questa vivace e calorosa famiglia, aprirà sempre più il suo cuore.


Non solo cibo, non solo amore

Una cosa che mi capita di dire alle mie amiche, scherzando solo fino a un certo punto, è che subisco il fascino della divisa da cuoco: mio marito faceva il pasticcere e, da sempre, chi si dimostri in grado di prepararmi qualcosa di buono ha tutta la mia attenzione. Sarà per questo che, non appena mi sono imbattuta in un post su Instagram che parlava di questa storia – all’epoca non ancora edita in Italia – sono corsa ad acquistarlo in lingua inglese.

L’ho letto, riletto, quando è uscito in italiano l’ho letto di nuovo e ho guardato il drama almeno due volte. Insomma, me ne sono innamorata perdutamente, ma capita spesso, ormai lo sapete.

Ma cos’è che mi ha colpito così tanto? Il perfetto equilibrio tra slice of life e storia d’amore. Si sa, nei manga il tranello del volume unico è sempre lì ad aspettarti: quante storie avrebbero avuto bisogno di più spazio, non riuscendo a guadagnare spessore e ad emozionare in un numero così risicato di pagine.

Invece, questo manga non soffre di questo rischio: la trama è bilanciata, emozionante, in un solo volume riesce a portare all’attenzione del lettore un tema che io di certo non mi sarei mai aspettata, che è accennato nella trama fornita dalla casa editrice: il rapporto con il cibo, che non è sempre facile.

Non è facile come singolo e come condivisione e in certi casi porta alla luce delle ferite complesse, generando dinamiche che creano disagio.

Permettetemi di dire che non voglio minimizzare e chiudere il discorso in una semplice frase, so bene che è un tema molto ampio ma non vorrei rovinarvi l’esperienza di lettura – oltre al fatto che sono profondamente convinta che, per parlare di argomenti sensibili, bisognerebbe avere delle conoscenze approfondite che io non possiedo. Ma posso garantirvi che non è solo cibo e risate e sguardi e quello che ci si aspetterebbe dai toni pastello della copertina: c’è molto di più, e lo adorerete.

Il bonus bimbetto: Found family

Ho un debole per le storie in cui sono presenti dei bambini?

Mi piacerebbe tanto poter dire di no, ma gli esempi mi scorrono davanti agli occhi mentre sto cercando di negarlo. Tane, il bimbetto che accompagna la storia d’amore descritta in queste pagine, occupa uno dei primi posti della lista: l’autrice lo utilizza con furbizia all’interno della trama, non gli appiccica addosso comportamenti non adatti alla sua età ed è il mezzo utilizzato per strappare più di una risata nel lettore.

Possiamo quasi considerarlo un collante tra i personaggi: è lui ad avvicinare Yutaka, costringendo Minoru ad avvicinarsi a lui, ed è lui il motivo per cui Yutaka ha modo di conoscere l’intera famiglia e il loro passato.

Nel sequel, come immaginerete, Tane sarà un pochino più cresciuto: vi sembrerà di avere un nipotino, siete pront* ad essere orgoglios* di un marmocchietto di carta e inchiostro?

“Stavo solo pensando a quanto sono felice”

I disegni di Mita Ori sono semplici e delicati: uno scarso utilizzo del nero pieno, a favore di sfumature che aiutano il lettore a comprendere le emozioni dei personaggi. Gli sfondi, quando presenti, ci trasportano nei quartieri tranquilli delle città giapponesi, accompagnando e soddisfacendo la nostra fantasia.

Quella di Yukata e Minori, alla fine, è una storia come tante: s’incontrano per caso, si rivedono per scelta. Non ci sono arrampicate sugli specchi o plot twist da lasciarti a bocca aperta: per loro non c’è spazio, perché la narrazione che ci offre Mita Ori – qui come nel suo seguito – è molto diversa: uno scorcio di vita vera, difficoltà che s’intrecciano, s’incontrano e si equilibrano.

Vi riscalderà il cuore.

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Simona

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